Reminescenze estive di una serata con amici al mare mi hanno riportato alla mente una discussione molto interessante. Alle tre di notte, accompagnati da un fresco venticello marino e da un clima più che gradevole ci siamo lasciati andare a una discussione sui massimi sistemi arrivando a questa domanda: fa più paura la morte o il futuro?
In particolare io e un mio (stimatissimo) amico ci siamo fatti portavoci di due idee opposte; Lui sostiene che il futuro fa più paura perchè la morte non prevede un dopo. Nel momento in cui uno muore non c'è un dopo (preciso che nè io nè il mio amico in questione siamo credenti), per cui non c'è nulla di cui avere paura. Non c'è il dolore di sapere della sofferenza delle persone che ami, non c'è il dolore di avere la consapevolezza di avere perduto la vita, non c'è paura che qualcosa possa andare male. In certi casi addirittura la morte può arrivare ad essere una liberazione, ma non voglio arrivare a toccare questo tema su cui ci sarebbe troppo da dire. Il futuro invece è imprevedibile: può riservare sofferenze, perdite, avvenimenti imperscrutabili. Tutto è incerto e, si sa, l'incertezza è la più grande fonte di paura (e irragionevolezza) dell'uomo. Giusto, infatti chi non ha almeno un pò di paura del futuro? Chissà a cosa andremo incontro...
Eppure io sostengo che la morte fa più paura. Credo che non sia una verità oggettiva, ma che dipenda dall'approccio che uno ha verso il futuro stesso. Chi vive una vita serena è troppo attaccato alla vita per non avere paura della morte. Voglio specificare: chi ha una vita serena non è colui che vive di soli momenti allegri. Vive serenamente colui che è consapevole di ciò e che prende la vita per quello che è: un dono senza senso, senza uno scopo. Si vive di momenti allegri, di momenti tristi e di tanti momenti difficili, ma chi ha avuto la possibilità di maturare quest'idea è interiormente quasi indistruttibile. Facile scriverlo in un momento normale, più difficile diventa farlo quando la vita si fa dura. Eppure il fatto che nessuno sia esente dal passare momenti difficili in futuro mi fa pensare che in fondo tutto va preso con il dovuto distacco, perchè come giustamente si dice, finchè c'è vita c'è speranza. Saranno i miei giovani ventidue anni che mi portano a scrivere questa mia idea, eppure il risvolto della questione è che a ventidue anni si dovrebbe avere piu' paura del futuro che della morte; ma in fondo nessuno potrà mai pensare di vivere una vita perfetta, senza nessun imprevisto. La vita è bella pure per questo motivo; ed e' anche il bello del futuro secondo me. Le strade che ci si presenteranno, specie a noi giovani, sono tantissime; ci troveremo sempre davanti a situazioni di scelta o impreviste, e questa inevitabilità insita nei meccanismi della vita mi ricorda che stare metaforicamente fermi per la paura è sbagliato. Ben vengano i punti interrogativi del futuro, dunque. Ma che nessuno mi tocchi la mia vita.
Voi che ne pensate?
Completamente d'accordo.
RispondiEliminaPer me la morte fa molta più paura del futuro.
Io personalmente(anch'io sono non credente) credo che dopo la morte non ci sia più niente...e questo pensiero mi terrorizza più di tutte le tragedie che possono avvenire.
Sapere che tutto ciò che hai fatto, che hai amato,non ci sarà più mi fa venire una sensazione stranissima...che sinceramente non so descrivere
A mio avviso la morte fa sempre più paura perchè il futuro è una sfida, ma noi abbiamo tutte le potenzialità per vincerla. Complimenti per l'articolo!
RispondiEliminaAdam, io ho paura più della morte, ma non la mia perchè come a voi penso che dopo la morte non vediamo e ne sentiamo più nulla, ma sono terrorizzata per la morte delle persone che amo, quindi penso di avere più paura del futuro che della morte.
RispondiEliminaPenso che non ci sia paragone.
RispondiEliminaLa morte fa più paura perchè ha in serbo uno scenario ancora più misterioso e pauroso di quanto ne possa riservare il futuro.
Solo la fede può sminuire di poco questa paura....ovviamente non tutti hanno questa componente che per me è importantissima per vivere la vita e appunto il futuro in maniera più positiva anche davanti alle tragedie più terribili.
Quindi la morte fa meno paura inteso come il dopo.
Bah, io non ho paura della morte.
RispondiEliminaQuando viene, che possiamo farci?
Il futuro tantomeno non deve fare paura, è il seguito di un ciclo, è dettato dal destino.
Noi non c'entriamo.
io mi trovo d'accordo con Ambra... Adam tu parli di imprevisti e messa così anche io dico: perchè dovrei avere paura del futuro? se tutto si sapesse non ci sarebbe gusto a vivere.. ma io quando penso al futuro penso anche alla sofferenza... al dolore che può derivare dalla morte di una persona cara (se non si è forti, si rischia tanto in queste situazioni.. e io non mi sento per niente forte, purtroppo)... alla sfiducia che può nascere qualora non dovessi raggiungere i miei obbiettivi, qualora non riuscissi a dare un senso alla mia vita... di fronte a queste incertezze la mia morte non mi spaventa molto... perchè la morte è certa, ci andremo incontro tutti... se invece avessi anche la certezza che il mio futuro mi riserverà ciò che desidero sarei la ragazza più felice della terra.
RispondiEliminaSicura che saresti la ragazza più felice del mondo Mary? Pensa che brutta una vita certa, senza imprevisti, ma anche senza sorprese. Sarebbe una vita piatta, senza sale, in fondo la vita è bella proprio per questo motivo: perchè ogni momento è un angolo nuovo in cui svoltare, e chissà quante cose belle e impreviste ci aspettano. Allo stesso modo NESSUNO può vivere una vita senza imprevisti, la vita è dura per tutti, anche per quelli che sembrano i più felici e tranquilli. Come reagiamo dipende appunto se riusciamo a condurre una vita serena. Come dici tu se non si è forti si rischia tanto, ma uno il retroterra se lo costruisce fin da piccolo. L'unica cosa che può portarmi veramente a uno sbandamento forte immagino che sia la morte di un figlio, il resto rientra tutto nell'ordine della natura, e in fondo la vita è questa. Pensa che brutto se un genitore sopravvivesse al proprio figlio. Questo è, ed è per questo che uno si rende conto che la vita è breve, intensa e meravigliosa. La paura che tutto questo un giorno possa finire è molto più forte proprio per questo motivo. La sofferenza è inevitabile, ma secondo me quando uno arriva più in là si rende conto che è nell'ordine delle cose. Avere consapevolezza di questo ti permette di vivere una vita serena anche nei momenti più tristi.
RispondiEliminaIl tuo discorso non fa una piega, ma questo è un argomento troppo complesso per poterlo risolvere a parole... ognuno ha le sue sofferenze nella vita, ma c'è chi ne vive molte di più, chi molte di meno.. chi sa affrontare meglio le difficoltà perchè più forte.. e chi si rovina la vita perchè più debole.. la morte è l'unica cosa che arriverà per tutti, moriranno i più deboli ma anche i più coraggiosi... l'epilogo sarà lo stesso per tutti e non c'è carattere che tenga... ed è per questo che ora come ora mi sento di dirti che non la temo...
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